11/11/2018
L'ex attaccante di Parma, Mantova e Traversetolo, alla sua terza stagione a Bibbiano, ha le idee chiare: “Non potevo andarmene dopo una retrocessione, voglio rivedere la squadra in Eccellenza”.
(intervista tratta da "Il Giornale di Reggio" in edicola da sabato 9 novembre a venerdì 15 novembre)
Dieci anni in Eccellenza, dopo aver fatto la gavetta con Parma (settore giovanile) e Mantova (Primavera). Oggi, Andrea Bedotti, è una delle punte più forti della zona. A 26 anni ha freschezza e esperienza per dare il massimo. Una punta che ha sempre militato in Eccellenza ma che, per una questione di principio (raro ma vero) ha rifiutato diverse offerte da campionati più importanti perché non accettava il fatto di dover salutare Bibbiano dopo una retrocessione.
Terzo anno consecutivo a Bibbiano. Giusto?
“Sì, certo. Tre anni molto intensi che mi hanno insegnato moltissimo. Nella prima stagione abbiamo dato il massimo, arrivando al settimo posto. L’anno successivo, per via di qualche partenza illustre e di qualche infortunio di troppo siamo retrocessi. Mai mi sarei aspettato di vedere quella squadra retrocedere, avevamo la qualità per salvarci ma purtroppo è andato tutto storto. Oggi siamo in Promozione, non siamo la squadra più forte sulla carta ma stiamo dimostrando di avere le carte in regola per correre per il primoposto”
Elegante la tua decisione di restare dopo la retrocessione. Complimenti.
“Sono molto legato al direttore Ivan Galaverna e a tutti i dirigenti. Mi hanno cercato per diversi anni, fino a convincermi a salire a bordo. Sono persone meravigliose che danno tantissimo al calcio. Non volevo lasciarli dopo una così severa sconfitta. Nulla di drammatico: la Promozione non è così male, ma credo sia importante dare peso ai rapporti personali. Voglio riportare il Bibbiano dove merita di stare...
(il resto dell'intervista la troverete sul settimanale "Il Giornale di Reggio" in edicola da sabato 9 novembre a venerdì 15 novembre)